mercoledì 19 febbraio 2014

Scripta Manent


[...] Ma, al netto delle questioni terminologiche, capisco che il virus del politichese ha preso anche qualcuno dei miei. Nella politique politicienne il mors tua vita mea è un valore indiscutibile. Per cui, se vogliamo farci spazio dobbiamo fregare quello che sta davanti a noi. No, grazie. E' uno stile che non mi appartiene. Non è cosa per noi. Io mi ostino a credere che i tempi siano cambiati. Sarà una mia beata ingenuità, ma credo che essere leali non soltanto sia eticamente giusto. Ma sia anche conveniente. Non è solo per amicizia personale verso Enrico Letta che mai accetterei di fare il segretario del PD per avere in mano la vita e la morte del suo governo. Ma è anche una questione di dignità. Qui in ballo non ci sono semplicemente le carriere politiche o le ambizioni -del tutto legittime, s'intende- di singoli esponenti politici. Qui in ballo c'è l'Italia, che è il mio, il nostro Paese. Fare il tifo per l'Italia impone oggi di fare il tifo per Letta. Colgo al volo l'occasione della pausa caffè con tre o quattro dei miei ragazzi più scettici e, mentre attraversiamo piazza della Signoria scansando i turisti, domando retoricamente: "Perchè facciamo politica, ragazzi? Per gratificare il nostro ego o per cambiare il Paese?" Bene. Noi non stiamo cercando di prendere il potere a tutti i costi per cui va bene tutto basta che ci diano l'agognata seggiola. Noi stiamo cercando di cambiare l'Italia. E se adesso il governo è nelle mani di Letta, facciamo il tifo per lui e diamogli una mano. Non so se questo comporterà di saltare un giro. Non mi interessa saltare un giro [...]

Matteo Renzi - Oltre la rottamazione, pag. 28 - Mondadori Strade Blu.

Come a dire che il tuo niente fatto di niente si colloca direttamente al centro della nostra tradizione, così ben descritta da Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Bravo Matteone / same shit, different day.


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e le voci rompevano il silenzio e nelle pause si sentiva il mare