lunedì 29 aprile 2013

Il canto di Ulisse


Chissà come e perché mi è venuto in mente : ma non abbiamo tempo di scegliere,
quest’ora già non è piú un’ora. Se Jean è intelligente capirà. Capirà : oggi mi sento da tanto.
... Chi è Dante. Che cosa è la Commedia. Quale sensazione curiosa di novità si prova,
se si cerca di spiegare in breve che cosa è la Divina Commedia. Come è distribuito l’Inferno,
cosa è il contrappasso. Virgilio è la Ragione, Beatrice è la Teologia.
Jean è attentissimo, ed io comincio, lento e accurato :

Lo maggior corno della fiamma antica
Cominciò a crollarsi mormorando,
Pur come quella cui vento affatica.
Indi, la cima in qua e in là menando
Come fosse la lingua che parlasse
Mise fuori la voce, e disse : Quando...

Qui mi fermo e cerco di tradurre. Disastroso : povero Dante e povero francese !
Tuttavia l’esperienza pare prometta bene : Jean ammira la bizzarra similitudine della lingua,
e mi suggerisce il termine appropriato per rendere « antica ». E dopo « Quando » ?
Il nulla. Un buco nella memoria. « Prima che sí Enea la nominasse ». Altro buco. Viene a galla qualche frammento non utilizzabile : « ... la piéta Del vecchio padre, né ’1 debito amore
Che doveva Penelope far lieta... » sarà poi esatto ?

... Ma misi me per l’alto mare aperto.

Di questo sì, di questo sono sicuro, sono in grado di spiegare a Pikolo, di distinguere perché « misi me » non è « je me mis », è molto piú forte e piú audace, è un vincolo infranto, è scagliare se stessi al di là di una barriera, noi conosciamo bene questo impulso. L’alto mare aperto : Pikolo ha viaggiato per mare e sa cosa vuol dire, è quando l’orizzonte si chiude su se stesso, libero diritto e semplice,
e non c’è ormai che odore di mare : dolci cose ferocemente lontane.
Siamo arrivati al Kraftwerk, dove lavora il Kommando dei posacavi. Ci dev’essere l’ingegner Levi. Eccolo, si vede solo la testa fuori della trincea. Mi fa un cenno colla mano, è un uomo in gamba,
non l’ho mai visto giú di morale, non parla mai di mangiare.
« Mare aperto ». « Mare aperto ». So che rima con « diserto » : « ... quella compagna Picciola, dalla qual non fui diserto », ma non rammento piú se viene prima o dopo. E anche il viaggio, il temerario viaggio al di là delle colonne d’Ercole, che tristezza, sono costretto a raccontarlo in prosa:
un sacrilegio. Non ho salvato che un verso, ma vale la pena di fermarcisi :
.. Acciò che l’uom piú oltre non si metta. « Si metta » : dovevo venire in Lager per accorgermi che è la stessa espressione di prima, « e misi me ». Ma non ne faccio parte a Jean, non sono sicuro che sia una osservazione importante. Quante altre cose ci sarebbero da dire, e il sole è già alto, mezzogiorno è vicino. Ho fretta, una fretta furibonda.
Ecco, attento Pikolo, apri gli orecchi e la mente, ho bisogno che tu capisca :

Considerate la vostra semenza :
Fatti non foste a viver come bruti,
Ma per seguir virtute e conoscenza.

Come se anch’io lo sentissi per la prima volta : come uno squillo di tromba, come la voce di Dio.
Per un momento, ho dimenticato chi sono e dove sono.
Pikolo mi prega di ripetere. Come è buono Pikolo, si è accorto che mi sta facendo del bene. O forse è qualcosa di piú : forse, nonostante la traduzione scialba e il commento pedestre e frettoloso,
ha ricevuto il messaggio, ha sentito che lo riguarda, che riguarda tutti gli uomini in travaglio,
e noi in specie ; e che riguarda noi due, che osiamo ragionare di queste cose con le stanghe
della zuppa sulle spalle.

Li miei compagni fec’io sí acuti...

e mi sforzo, ma invano, di spiegare quante cose vuol dire questo « acuti ». Qui ancora una lacuna, questa volta irreparabile. « ... Lo lume era di sotto della luna » o qualcosa di simile ; ma prima ?... Nessuna idea, « keine Ahnung » come si dice qui.
Che Pikolo mi scusi, ho dimenticato almeno quattro terzine.

...Quando mi apparve una montagna, bruna
Per la distanza, e parvemi alta tanto
Che mai veduta non ne avevo alcuna.

Sí, sí, « alta tanto », non « molto alta », proposizione consecutiva. E le montagne, quando si vedono di lontano... le montagne... oh Pikolo, Pikolo, di’ qualcosa, parla, non lasciarmi pensare alle mie montagne, che comparivano nel bruno della sera quando tornavo in treno da Milano a Torino !
Basta, bisogna proseguire, queste sono cose che si pensano ma non si dicono. Pikolo attende e mi guarda. Darei la zuppa di oggi per saper saldare « non ne avevo alcuna » col finale. Mi sforzo di ricostruire per mezzo delle rime, chiudo gli occhi, mi mordo le dita : ma non serve, il resto è silenzio. Mi danzano per il capo altri versi : « ... la terra lagrimosa diede vento... » no, è un’altra cosa.
È tardi, è tardi, siamo arrivati alla cucina, bisogna concludere :

Tre volte il fe’ girar con tutte l’acque,
Alla quarta levar la poppa in suso
E la prora ire in giú, come altrui piacque...

Trattengo Pikolo, è assolutamente necessario e urgente che ascolti, che comprenda questo
« come altrui piacque », prima che sia troppo tardi, domani lui o io possiamo essere morti,
o non vederci mai piú, devo dirgli, spiegargli del Medioevo, del cosí umano e necessario e pure inaspettato anacronismo, e altro ancora, qualcosa di gigantesco che io stesso ho visto ora soltanto, nell’intuizione di un attimo, forse il perché del nostro destino, del nostro essere oggi qui...
Siamo oramai nella fila per la zuppa, in mezzo alla folla sordida e sbrindellata dei porta-zuppa degli altri Kommandos. I nuovi giunti ci si accalcano alle spalle. - Kraut und Rüben ? - Kraut und Rüben -. Si annunzia ufficialmente che oggi la zuppa è di cavoli e rape :
- Choux et navets. - Kaposzta és répak.

Infin che ’l mar fu sopra noi richiuso.


venerdì 26 aprile 2013

25 sulle balze




Una vagonata di salsicce alla brace vi seppellirà, si va nel culo al governissimo alla nostra maniera


mercoledì 24 aprile 2013

Partigia


Ci guarderemo senza riconoscerci,
diffidenti l'uno dell'altro, queruli, ombrosi.
Come allora, staremo di sentinella
perché nell'alba non ci sorprenda il nemico.

Quale nemico? Ognuno e' nemico di ognuno,
spaccato ognuno dalla sua propria frontiera,
la mano destra nemica della sinistra.
In piedi, vecchi, nemici di voi stessi:
La nostra guerra non e' mai finita.

lunedì 22 aprile 2013

L'Italia è il paese che amo


[..] sul caos che ha travolto il partito dopo la mancata elezione di Prodi, nell’intervista a Piazza Pulita Massimo D’Alema afferma di non credere a una scissione, ma poi precisa: “Non ne ho idea, guardi, io non faccio parte né dei parlamentari del Pd né degli organismi dirigenti del Pd, non vedo perché lei si rivolga a me” [..]

[..] naturalmente non ci sono le firme – ha risposto Achille Occhetto ai microfoni di Radio Città Futura – però è del tutto evidente che i capibastone hanno organizzato tutto questo e lo hanno fatto per creare, questa è la logica, le condizioni per arrivare a Napolitano e mettere il Paese di fronte all’ineluttabile accordo con la destra. I capibastone sono noti – ha concluso Occhetto – non c’è bisogno che io faccia i nomi. Sicuramente D’Alema, Fioroni, Letta e altri. Possono essere tanti. La logica politica di un osservatore è che non sono sicuramente dei cani sciolti [..]

Adesso voglio proprio vedere che ci faranno con l'apriscatole Vito Crimi e Cittadina Lombardi,
su Bersani al momento non mi vengono idee e probabilmente non mi verranno più avanti.
Ottimo lavoro ragazzi, italiani brava gente.

Nel frattempo noialtri il 25 aprile come, ma soprattutto con chi, dovremmo festeggiarlo?
Per quel che mi riguarda farò con il mio Circolo -sottolineerei Arci se non fossi troppo stufo di questo acronimo vuoto- non a caso sfrattato, perchè per la strada siamo.

mercoledì 17 aprile 2013

finalmente ha smesso di piovere


Il medio formato si rivela in tutta la sua meravigliosa accuratezza
attraverso l'incredibile cosa che succede dentro alla sactola nera quando apre l'otturatore
ed impressiona la sua piccola finestra quadrata sul mondo

'blad 503cx /Zeiss Planar 80 /tubo di prolunga del 21
/kodak 100TMX

lunedì 15 aprile 2013

pioppeta piccola


La lente per pennello e l'alogenuro come tubetto di colore: una contraddizione nei termini,
una gioia completamente preclusa al mondo del digitale.
Lungo l'Arno una domenica pasquale a tempo variabile - M6 + 35mm - solita TMAX a 3200.

giovedì 11 aprile 2013

umore nero


Lungo l'Arno da Zambra verso Riglione/Oratoio
M6 + Lux 35 pre - TMAX 3200

domenica 7 aprile 2013

sabato 6 aprile 2013

 



e le voci rompevano il silenzio e nelle pause si sentiva il mare