venerdì 18 novembre 2011

through caos alone

C'è Leandro che ha fatto il corso di camera oscura con me,
poi è andato a Roma e si è portato dietro la sua nikon
e ha fatto un bel reportage vecchia maniera.
C'è quello che ha fatto le foto ar pelliccia
che dice ogni mezz'ora si appartava col suo portatile
a spedire le immagini in redazione, in mezzo a 'sto casino.
Morale della favola: chi va piano va sano e lontano?
Mah. Il lavoro necessario a volte è frustrante
e anche se la soddifazione ripaga in pieno tutte le attese,
la senzazione è quella di essere fuori luogo e tempo.
Che non ho ancora capito bene se è cosa buona oppure no,
almeno io.

7 commenti:

  1. Ieri ho visto un tizio che faceva la foto alla sua tizia con un tablet! Non si può vedere!

    C'ho pensato eh... mi sono confrontata anche con la comunità fotografante pisana. Io dico che c'è il ritorno alla pellicola. Il digitale va bene, ma ce n'è troppo ed è di tutti, e c'è l'iphone, e il tablet, troppo, troppo. Che va anche bene, ma è altra cosa rispetto alla pellicola (e non sto dicendo che una cosa è meglio dell'altra - solo diversa).

    La pellicola vuol dire che non fai 25 scatti della stessa cosa, perché tanto poi scegli quella che ti piace di più e le altre le butti via; pellicola vuol dire che ci pensi, che calcoli la luce, la distanza, la messa a fuoco (se sei bravo lo fai anche velocemente e raramente magari sbagli), e scatti e poi non lo sai com'è venuta, lo saprai forse tra qualche giorno, certe volte anche mesi. Secondo me è una bella differenza e secondo me si vede.

    Poi, secondo me, le foto digitali sono più piatte di quelle sviluppate dalla pellicola.

    Poi io non ho una camera oscura.

    Poi mi chiedo: ma scannerizzare i negativi va bene (pellicoleticamente)? Il risultato cos'é? Pellicola o digitale.

    Dé dé dé come sono stata lunga

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  2. Digitale è ottimo, comodo e volece, altamente manipolabile.
    Ha il problema appunto della quantità: troppa, una valanga.
    Analogico ha più a che fare con l'artigianato, c'è un pò da spremersi le meningi, vuole il tempo, che non c'è mai. Sicuramente più interessante, più soddisfacente, più magico, più più più.
    L'etica la lascierei perdere, la camera oscura la mette a disposizione il marito della donna incinta dietro al vetro, volendo.

    Poi: il digitale ha fatto scomparire dalle case quei bellissimi scatoloni pieni di foto-come-eravamo in cui noi abbiamo potuto mettere le mani mentre i nostri figli non potranno, questo lo trovo grave.

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  3. Uno che sa le cosenovembre 21, 2011

    Cari i miei fotografi
    sono molto d'accordo con Sburk e soprattutto con quello che esprime il blogger nelle ultime righe del postato.

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  4. il digitale è freddo, quasi inutile.
    va bene per ilgiardinodienzo, quando ce l'ebbi...

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  5. Ho scritto po, abbreviazione di poco, con l'accento. Dicono dalla regia [..] il po con l'accento, direbbe Rodari, sicuramente esce dagli argini e allaga torino [..]. Faccio ammenda. Davvero.

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e le voci rompevano il silenzio e nelle pause si sentiva il mare