mercoledì 21 dicembre 2016



Cercavo di immaginare quelle infinite giornate al piano di sopra dalla tua parte, che poi la luce calava e si avvicinava il momento del nostro ritorno. Come l'aria che c'è in famiglia, noi 7 e le priorità per il vostro bene, l'attesa spasmodica per il cibo, le sere a casa tutti insieme e come solo e soltanto noi possiamo custodirne il ricordo: il dolore è una faccenda privata.

2 commenti:

  1. finchè c'è ricordo c'è vita e allora il nostro cuore palpita

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  2. tu i tuoi morti io i miei, capisco, in qualche modo penso di capire

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e le voci rompevano il silenzio e nelle pause si sentiva il mare